Con il cuore colmo di emozioni e la mente rivolta al ricordo di chi ha dato la vita per un’Italia più giusta, i ragazzi della Carovana della Legalità di Juppiter hanno intrapreso un percorso di grande impatto emotivo, visitando i luoghi simbolo della lotta alla mafia. Capaci e Via D’Amelio. Così la collaborazione con la Polizia di Stato ha segnato il cammino dei ragazzi speciali di Juppiter in terra di Sicilia.
Accompagnati dal commissario capo, Riccardo Tommasino, della Polizia di Stato, il gruppo di cento persone tra ragazzi diversamente abili, educatori, adolescenti e bambini ha fatto visita alla Caserma Lungaro di Palermo, entrando nel reparto scorte insieme al vice sovrintendente, Salvatore Lo Presti, agente della scorta del giudice Paolo Borsellino. Un’occasione importante per ripercorre l’impegno di quegli anni. guardando da vicino la lapide che riporta i nomi di chi ha dato la propria vita per svolgere fino in fondo il loro dovere.
Scortati dalla Polizia di Stato la Carovana ha percorso la stessa strada dei giudici Falcone e Morvillo e della loro scorta fino a Capaci, per camminare insieme a Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, tra caduti nell’attentato del 1992, nel Giardino Quarto Savona 15. Un’oasi di pace nata dalle ceneri della violenza. Qui, tra gli alberi che raccontano storie di coraggio e resistenza, dove la frase “Non ci avete fatto niente” è un invito a vivere nel coraggio di difendere i diritti di tutti, il dolore si è trasformato in speranza.
“Voi ci date tantissima energia – ha detto Tina Montinaro -. Questo giardino esiste perché noi tutti siamo qui per dire che non ci hanno fatto niente. Proprio qui, dal dolore più atroce, è iniziato tutto, grazie ai tanti giovani che hanno voluto non solo fare memoria ma anche compiere gesti per la legalità e per la giustizia”.
Parlando di suo marito, morto nella strage di capaci, la vedova Montinaro dice: “Se io lo dovessi rincontrare solo per un secondo gli direi grazie perché grazie a lui possiamo andare in giro a testa alta, con orgoglio, l’orgoglio che ci ha salvato e ogni giorno è il simbolo della difesa della nostra libertà”.
Il viaggio è proseguito verso Via D’Amelio, luogo del martirio di Paolo Borsellino e dei suoi angeli custodi. In quel luogo, carico di tensione e speranza, i ragazzi si sono riuniti intorno all’Albero della Pace lasciando la maglietta Bedifferent di Juppiter, un segno tangibile per non dimenticare il sacrificio delle donne e degli uomini che ogni giorno difendono la giustizia e la democrazia. “E’ stato un onore per me condividere con voi questa giornata – ha detto Salvo Lo Presti – Voi siete la parte buona dello Stato che con la vostra purezza motivate noi agenti di Polizia che abbiamo il compito di tutelare la fragilità di ognuno”.
“È stata una giornata che ci ha profondamente segnati – ha detto il presidente di Juppiter, Salvatore Regoli ., un momento di intensa emozione e riflessione. Essere qui, nei luoghi dove la mafia ha tentato di spegnere la luce della giustizia, significa per noi ribadire con forza che il loro sacrificio non sarà mai dimenticato. Visitare Capaci e Via D’Amelio con i giovani della Carovana della Legalità non è stato solo un viaggio nella memoria, ma anche un atto di responsabilità verso il nostro futuro”.