Nella penultima tappa del suo viaggio attraverso l’Europa, la Carovana Back Home ha raggiunto un luogo che non è solo geografico: Barbiana, la piccola frazione del Mugello dove don Lorenzo Milani ha scritto con la sua vita una delle pagine più rivoluzionarie dell’educazione italiana.
In questo luogo i ragazzi della carovana, ai quali si sono aggiunti altri 100 dalle sedi di Juppiter, hanno visto da vicino la scuola di don Milani e ascoltato le parole dei volontari della Fondazione che ancora oggi custodiscono il messaggio di don Lorenzo. L’incontro con lo scrittore e giornalista Eraldo Affinati, ha rappresentato un momento di ascolto, riflessione e trasmissione di un’eredità che continua a parlare ai giovani.
“Barbiana non è un museo. Qui tutto è rimasto com’era quando c’era don Lorenzo – ha dichiarato Salvatore Regoli, presidente di Juppiter e guida della Carovana -. Qui il viaggio si è fatto corpo. Le parole di don Milani, e la presenza di Affinati, ci hanno ricordato che educare è un atto rivoluzionario, non un mestiere, e che ‘I care’ non è uno slogan, ma è dare senso alla vita.”
“In un tempo segnato dall’indifferenza, ha detto Eraldo Affinati – L’insegnamento di don Milani vive fuori Barbiana, in tutte le realtà che come Juppiter si prendono cura delle relazioni umane autentiche”.

I giovani della carovana hanno partecipato alla messa celebrata da padre Giuseppe Cacciotti, parroco della chiesa della SS. Trinità di Viterbo che ha sottolineato “l’importanza della Parola per don Milani, che sosteneva che la lettura del messale fosse più interessante di ‘Sei personaggi in cerca d’autore’”
La Carovana Back Home, composta da ragazzi con disabilità, adolescenti, educatori e giovani comunicatori, prosegue il suo viaggio a bordo di otto Audi messe a disposizione dalla Concessionaria L’Automobile Roma, guidate dagli Autieri dell’ANAI e scortate dalla Lamborghini Urus della Polizia di Stato.
Dopo Barbiana, la Carovana si prepara a vivere l’ultima tappa del viaggio: il ritorno a casa, il ritorno in sé stessi. “Piantate tanti piccoli semi, -ha detto Annalisa, uno dei volontari, ai giovani di Juppiter”. È proprio questo lo spirito di Back home, che percorre i suoi ultimi passi che altro non sono che i primi della prossima avventura.






